Zattere
2013
Zattere has become something more than an idea, but an inevitable relationship between the arts and the rest of social activities, the inevitable relationships, which together create values and hierarchies, which govern, which establish their politics both materially and conceptually.
Initially, the journey began as a platform, a raft, a place to stop, reflect, listen and see, rest, talk and exchange, completed by the presence of people and a series of questions: what does this raft produce in real time? In what it produces, is it possible to identify an activity much more complex than a simple exhibition, because it contains different cycles of use, a variety of uses? What is divided and exchanged? Zattere, therefore, has become something more than an idea, but an inevitable relationship between the arts and the rest of social activities, the inevitable relationships, which together create values and hierarchies, which govern, which establish their politics both materially and conceptually.
Inizialmente il viaggio è iniziato sotto forma di una piattaforma, una zattera, un luogo in cui fermarsi, riflettere, ascoltare e vedere, riposare, parlare e fare degli scambi, completata dalla presenza di persone e da una serie di interrogativi: cosa produce questa zattera in tempo reale? In ciò che essa produce, é possibile individuare un’attività ben più complessa di una semplice mostra, perché contiene diversi cicli d’utilizzo, una varietà di utilizzi? Che cosa viene suddiviso e scambiato? Zattere, dunque, è diventato qualcosa di più di un’idea, ma un’inevitabile relazione tra le arti ed il resto delle attività sociali, le inevitabili relazioni, che insieme creano valori e gerarchie, che governano, che stabiliscono la loro politica sia materialmente che concettualmente.